La radioattività naturale ha gli stessi effetti negativi della radioattività artificiale. La maggiore fonte di rischio da radiazioni naturali proviene dal Radon, gas radioattivo naturale prodotto da alcune rocce, contenenti tracce di Uranio e Torio. In alcune zone, per esempio del Lazio, della Lombardia e della Campania, le concentrazioni di Radon sono più elevate
Il radon tende a essere maggiormente presente nei luoghi sotterranei o dove vi sono fluidi provenienti dal sottosuolo (es. terme).
Alcune rocce e materiali naturali con livello più elevato di radioattività (es. tufo vulcanico, peperino, granito, sabbie zirconifere) sono utilizzati come materiali da costruzione o per prepararne alcuni tipi (es. piastrelle).
Anche alcuni prodotti, come certi concimi a base di fosfati, hanno un livello di radioattività naturale elevato. Inoltre ad altissima quota vi è un livello di radiazione cosmica non trascurabile.
Per questo, legge ha stabilito (D.Lgs. 101/20) almeno per i luoghi di lavoro con particolari caratteristiche, l’obbligo al controllo (art. 20). Sono interessati i settori ed attività (pratiche) riportate nella tabella (Tabella dell’Allegato II al D.Lds. 101/20):
Tabella II-1
Settori industriali | Classi o tipi di pratiche |
Centrali elettriche a carbone |
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Estrazione di minerali diversi dal minerale di uranio |
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Industria dello zircone e dello zirconio |
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Lavorazione di minerali e produzione primaria di ferro |
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Lavorazioni di minerali fosfatici e potassici |
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Produzione del pigmento TiO2 |
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Produzione di cemento |
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Produzione di composti di torio e fabbricazione di prodotti contenenti torio |
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Produzione di energia geotermica |
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Produzione di gas e petrolio |
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Impianti per la filtrazione delle acque di falda |
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Cartiere |
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Lavorazioni di taglio e sabbiatura | Impianti che utilizzano sabbie o minerali abrasivi |